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Proiezione film Andy Warhol – Kiss 1963 – Blow Job 1964 – courtesy Museum of Modern Art, New York

28 aprile 2018 @ 18:00 - 21:00

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Immagine: Andy Warhol, Kiss, 1963.
Film 16mm, bianco e nero, muto, durata: 54 minuti a 16 fotogrammi al secondo.
©2018 The Andy Warhol Museum, Pittsburgh, PA, a museum of Carnegie Institute. All rights reserved.

Capolavori che hanno influenzato il cinema di Sirio Luginbühl
Rassegna di proiezioni

Andy Warhol:
Kiss, 16mm, 1963. Durata: 54’
Blow Job, 16mm, 1964. Durata: 35’
Courtesy of Museum of Modern Art, New York

28 aprile 2018 ore 18.00

Il 28 aprile 2018 alle ore 18.00 la sala conferenze di Palazzo Pretorio ospiterà la proiezione di alcuni dei capolavori di Andy Warhol che hanno segnato la storia produttiva di Sirio Luginbühl influenzandone lo stile e l’espressività. Durante la serata saranno proiettati i film Kiss (16mm, 1963, durata 54’) e Blow Job (16mm, 1964, durata 35’) provenienti dal Museum of Modern Art di New York.  L’evento si inserisce nella ricca rassegna di proiezioni di film sperimentali e d’artista, nell’ambito della mostra “Sirio Luginbühl: film sperimentali”, che ogni due settimane porterà a Palazzo Pretorio alcuni dei capolavori degli autori più cari a Luginbühl: Andy Warhol, Stan Brakhage, Gerry Schum, il gruppo Fluxus (George Maciunas, Nam June Paik, Wolf Vostell, Yoko Ono e altri), Paolo Gioli, Michele Sambin.

La rassegna è a cura di Guido Bartorelli e Lisa Parolo che presentano le proiezioni con la collaborazione di Marco Santi e Federica Stevanin.
Ingresso gratuito.

ANDY WARHOL: KISS e BLOW JOB

Andy Warhol, figura predominante del movimento della Pop Art e uno dei più influenti artisti del XX secolo, ha dedicato parte del suo lavoro artistico alla produzione filmica.
«Non dipingo più, ho smesso circa un anno fa e ora faccio solo film. Potrei fare due cose contemporaneamente ma il cinema è più eccitante. La pittura è stata solo un momento di passaggio» Andy Warhol

Volgendosi alla cinepresa Warhol imbocca una fase di apertura a nuove vie d’espressione extra-pittoriche: dalle Boxes che dismettono il formato del quadro alle sculture argentate gonfiate a elio, dall’appoggio produttivo verso la band dei Velvet Underground all’arte-vita-festa che ha nella Factory la propria sede scintillante.

Kiss e Blow Job, i primi film muti e in bianco e nero di Warhol risalenti agli anni 1963-1964, fanno subito accogliere Warhol da protagonista nell’ambiente del cinema sperimentale newyorkese animato da Jonas Mekas, tanto che nel 1964 gli è assegnato dalla rivista Film Culture il Sixth Independent Film Award con la seguente motivazione: «Andy Warhol riporta il cinema alle sue origini, ai giorni di Lumière, per un ringiovanimento e una purificazione. […] Ha puntato i propri obiettivi sulle immagini più piatte nella maniera più piatta. Con la sua intuizione di artista come unica guida, registra, quasi ossessivamente, le quotidiane attività umane, le cose che vede attorno a sé. […] Il cinema di Andy Warhol è una meditazione sul mondo oggettivo; in un certo senso, è un cinema della felicità».

Più che come pittore voltosi al film, Warhol opera come fosse un nativo della pellicola: è un convertito integrale che si incanta al cospetto dell’impronta fotografica in movimento, vanta dilettantismo ma allo stesso tempo fa sofisticate allusioni a un ritorno alle origini del medium.

I film di Warhol non prendono alcunché dallo stile e dall’iconografia dei dipinti e, quando Warhol guarda nell’obiettivo, davvero non pensa alla pittura ma solo al «fotografare qualcosa»; un fotografare il cui valore non è dato dall’immagine che ne risulta ma dal grado di apertura percettiva rispetto a quel che c’è.
Nei film di Warhol si ritrova però l’essenza stessa della Pop Art – che per Warhol esattamente «significa apprezzare le cose» – nonostante la diversità stilistica tra pittura e cinema.
«Si possono fare più cose guardando un mio film che non altri tipi di film: si potrebbe mangiare, bere, fumare, tossire, guardare da un’altra parte e poi tornare con lo sguardo sullo schermo e tutto sarebbe ancora al suo posto» Andy Warhol

BIOGRAFIA

Andy Warhol nasce a Pittsburgh (Pennsylvania) nel 1928 e muore a New York nel 1987 in seguito a un intervento chirurgico. È considerato il massimo esponente della Pop Art.
Tra il 1945 e il 1949 studia al Carnegie Institute of Technology della sua città. Si trasferisce poi a New York, dove lavora come grafico pubblicitario presso alcune riviste: “Vogue”, “Harper’s Bazar”, “Glamour”. Fa anche il vetrinista e realizza le sue prime pubblicità per il calzaturificio I. Miller. Nel 1952 tiene la prima personale alla Hugo Gallery di New York. Disegna anche scenografie. Nel 1956 espone alcuni disegni alla Bodley Gallery e presenta le sue Golden Shoes in Madison Avenue. Compie poi alcuni viaggi in Europa e Asia.
Intorno al 1960 Warhol comincia a realizzare i primi dipinti che si rifanno a fumetti e immagini pubblicitarie. Nei suoi lavori compaiono Dick Tracy, Popeye, Superman e le prime bottiglie di Coca Cola. Inizia a utilizzare la tecnica di stampa impiegata nella serigrafia nel 1962, rivolgendo l’attenzione alla riproduzione d’immagini comuni, degne del titolo di “icone simbolo” del suo tempo, comprese le lattine di zuppa. Tratta anche temi carichi di tensione, come “Car Crash” (Incidenti automobilistici) ed “Electric Chair” (sedia elettrica). Dal suo stile “neutro” e banale prende il via la cosiddetta Pop-art.
Negli anni successivi decide di abbracciare un progetto più vasto, proponendosi come imprenditore dell’avanguardia creativa di massa. Per questo fonda la “Factory”, che può essere considerata una sorta di officina di lavoro collettivo. Iniziano i rapporti di lavoro con Leo Castelli.
Nel 1963 inizia a dedicarsi al cinema e produce due lungometraggi: “Sleep” ed “Empire” (1964). Nel 1964 espone alla Galerie Sonnabend di Parigi e da Leo Castelli a New York. Per il Padiglione Americano alla Fiera mondiale di New York realizza i Thirteen Most Wanted Men. L’anno successivo espone all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia.
Nel 1969 fonda la rivista “Interview”, che da strumento di riflessione sul cinema amplia le sue tematiche a moda, arte, cultura e vita mondana.
Nel 1980 diventa produttore della Andy Warhol’s TV. Nel 1982 è presente alla Documenta 5 di Kassel. Nel 1983 espone al Cleveland Museum of Natural History e gli viene commissionato un poster commemorativo per il centenario del Ponte di Brooklyn. Nel 1986 si dedica ai ritratti di Lenin e ad alcuni autoritratti. Negli ultimi anni si occupa anche della rivisitazione di opere dei grandi maestri del Rinascimento: Paolo Uccello, Piero della Francesca, e soprattutto Leonardo da Vinci, da cui ricava il ciclo “The Last Supper” (L’ultima cena). Realizza anche alcune opere a più mani con Francesco Clemente e Jean-Michel Basquiat, il “maledetto” della scena artistica newyorchese.
Andy Warhol muore a New York il 22 febbraio 1987 durante una semplice operazione chirurgica.

INFORMAZIONI UTILI SULLA MOSTRA “SIRIO LUGINBUHL: FILM SPERIMENTALI”:
TITOLO DELLA MOSTRA: Sirio Luginbühl: film sperimentali
A CURA DI: Guido Bartorelli e Lisa Parolo
SEDE ESPOSITIVA: Palazzo Pretorio – Via G. Marconi 30 – Cittadella (PD)
DATE DI APERTURA: 15 aprile – 15 luglio 2018
GIORNI E ORARI DI APERTURA: martedì: 15:00 – 19:00; da mercoledì a sabato: 9:00 – 12:30 / 15:00 – 19:00; domenica e festivi: 10:00 – 19:00
Catalogo a cura di Guido Bartorelli e Lisa Parolo
INGRESSO GRATUITO

INFO E CONTATTI
TEL: +39 049 9413449
EMAIL: info@fondazionepretorio.it
WEB: www.fondazionepretorio.it

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Dettagli

Data:
28 aprile 2018
Ora:
18:00 - 21:00

Luogo

Palazzo Pretorio
Via Marconi, 30
Cittadella, PD 35103 Italia
+ Google Map:
Telefono:
049 9413449